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Scrivere

Scrivere un libro, o farselo scrivere dall’intelligenza artificiale?

Nella schermata iniziale di ChatGPT mi è comparsa, tra le varie opzioni, la voce “Inventa una storia” e mi sono divertita a chiedere all’intelligenza artificiale di scrivermi una storia sulla prima cosa che mi è venuta in mente, una scimmia: in pochi secondi sullo schermo è apparso un raccontino un po’ sciocchino, ma passabile. 

Una ragazza che scrive con l'intelligenza artificiale: un robot

Allora le ho chiesto di scrivermi un romanzo “su una pianta parlante” e la risposta è stata: “Ecco un romanzo che coinvolge una pianta parlante in un mondo fantastico”, poi il titolo del libro, Il segreto della pianta parlante, Capitolo 1, La scoperta straordinaria, due paragrafetti, Capitolo 2 idem eccetera.

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Intervista con Antonio Bufo, autore di «Il porto dell’olio», Gambini Editore

È appena uscito per Gambini Editore il romanzo storico Il porto dell’olio di Antonio Bufo. Abbiamo intervistato l’autore, che ha seguito un percorso di coaching letterario con noi, a proposito della sua esperienza di scrittura e di pubblicazione. Antonio è un chirurgo, e il protagonista di questo suo romanzo d’esordio è un giovane chirurgo, ma non di oggi: siamo ai tempi dell’antica Roma.

"Il porto dell'olio" di Antonio Bufo

La storia prende avvio nel 162 d.c. Il giovane medico Valerio, originario della tranquilla città di Ocriculum (oggi Otricoli, in provincia di Terni), si prepara a partire per la guerra. In Mesopotamia la situazione è grave e l’imperatore Marco Aurelio ha deciso di inviarvi una spedizione militare che sconfigga i Parti e renda stabili quei territori. Per Valerio sarà un viaggio durissimo e pericoloso, che lo metterà alla prova in modi che non avrebbe mai immaginato…

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Scrivere un romanzo: un buon antagonista fa la differenza

Un grande antagonista fa grande il protagonista di una storia, si suol dire. Ed è vero. A volte gli autori in erba si concentrano sui protagonisti dei loro romanzi, dimenticando che una buona storia consiste essenzialmente nel superamento di una serie di ostacoli e che gli antagonisti li frappongono, li creano, li rappresentano.

Antagonista: una guerriera fantascientifica

L’antagonista è fondamentale. È colui, o colei, o la cosa che cerca di impedire al protagonista di raggiungere i suoi obiettivi. Non dev’essere per forza una persona. Può anche essere un animale, una comunità, la natura, una misteriosa malattia.

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Come delineare la trama di un romanzo

In un altro post ci siamo occupate del processo che porta a trasformare un’idea in una storia. Ora facciamo un passo in più e occupiamoci del processo che porta a delineare gli snodi della trama di un romanzo.

Delineare la trama di un romanzo: una donna intenta a prendere appunti

Una trama efficace è ciò che tiene il lettore incollato alla pagina del libro. È l’ossatura del romanzo. È importante mettersi a scrivere avendo un’idea chiara di cosa succederà, passo passo, nella storia, e di come la storia andrà a finire: fa risparmiare tempo e quasi certamente conduce a scrivere un libro migliore.

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Come nutrire la tua motivazione per la scrittura

A volte ti senti poco ispirata, o poco ispirato? Ti ritrovi a fissare la pagina bianca del tuo taccuino, la schermata vuota del tuo computer, chiedendoti se valga veramente la pena di provare a scrivere quel libro? Se è mai possibile che da quella storia venga fuori qualcosa di buono? 

Motivazione per la scrittura: una ragazza che danza e si libra

Di certo non sei la prima persona al mondo che si trova in una condizione simile. Diciamoci la verità: scrivere non è per niente facile ed è anche estremamente faticoso. Abbiamo bisogno di impegnarci a fondo per nutrire, o ritrovare, la motivazione per la scrittura e l’ispirazione.

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Come trasformare un’idea in una storia

A volte ti viene una bella idea per una storia. Un’intuizione. Un’immagine significativa. Una situazione, o magari un’ambientazione particolare: vorresti ad esempio che la tua storia si svolgesse in Francia durante la prima guerra mondiale, però non hai le idee chiare sul suo svolgimento, né sai bene come organizzarle.

Trasformare un'idea in una storia: una lavagnetta per gli appunti

Nelle fasi iniziali dell’elaborazione di un racconto, o di un romanzo, può essere difficile conquistarne una visione ampia e dettagliata. A volte non si sa come procedere. Qualcuno si ferma lì, e va a finire che la storia non la scrive mai… come evitarlo? Come scoprire quale grande storia è nascosta in quella prima, folgorante idea?

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Tre grandi consigli di scrittura da tre grandi… proverbi

Proprio così: quest’oggi non ti citeremo i consigli di scrittura di una grande autrice o di un grande autore. Ci rifaremo invece alla saggezza popolare, che — nella vita come nella scrittura — può essere di grande utilità. E nella fattispecie, scopriremo attraverso questi tre grandi proverbi come superare eventuali insicurezze e rinsaldare la motivazione utile a perseverare e realizzare, finalmente, il proprio sogno.

Consigli di scrittura: la confortevole scrivania di una scrittrice

1: Con tre dita si scrivono libri, ma ci lavorano anche corpo e anima

Cosa ti dice questo proverbio? Che nessuno scrive come te. Che non devi scrivere come qualcun altro, ma come tu, e solo tu, sai scrivere.

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Scrivere utilizzando i dettagli sensoriali

Show, don’t tell — esortano i manuali di scrittura americani, cioè mostra le cose che accadono nella tua scena, non dirle. Per esempio: puoi affermare nel tuo testo che una donna “è anziana”, puoi senz’altro definirla con questo termine, ma invece potresti descrivere i suoi capelli grigi, la sua pelle rugosa e farla parlare con una voce roca e pacata. Quasi certamente ne verrebbe fuori una caratterizzazione più efficace.

Oppure, puoi scrivere che un uomo “è vanitoso”, ma potresti anche farlo pettinarsi e darsi una spruzzata di profumo tra una riunione di lavoro e l’altra; e durante la riunione di lavoro, gli fai pensare che tutti nella stanza lo stiano guardando con ammirazione, se non con invidia. Puoi senz’altro affermare che il tuo personaggio, in quel momento della storia, è “molto arrabbiato”; ma invece di limitarti a utilizzare un aggettivo, puoi descrivere le sue sensazioni fisiche, quello che vede, tasta, ascolta in quel momento.

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