Un grande antagonista fa grande il protagonista di una storia, si suol dire. Ed è vero. A volte gli autori in erba si concentrano sui protagonisti dei loro romanzi, dimenticando che una buona storia consiste essenzialmente nel superamento di una serie di ostacoli e che gli antagonisti li frappongono, li creano, li rappresentano.

Antagonista: una guerriera fantascientifica

L’antagonista è fondamentale. È colui, o colei, o la cosa che cerca di impedire al protagonista di raggiungere i suoi obiettivi. Non dev’essere per forza una persona. Può anche essere un animale, una comunità, la natura, una misteriosa malattia.

È una forza malvagia? Non necessariamente. È semplicemente quel qualcuno o quel qualcosa la cui “agenda” è opposta a quella del personaggio principale. 

È un essere spaventoso? Non necessariamente. Può suscitare pietà, o anche genuina simpatia. I migliori antagonisti non sono mai solo “puro male”. Sono personaggi complessi, talvolta affascinanti e capaci di manipolare.

Di cosa hai bisogno, dunque, per creare un antagonista potente, un personaggio memorabile che dia spessore alla tua storia e senso alla lotta del protagonista?

  1. È utile mostrare le ragioni per le quali l’antagonista ritiene di essere nel giusto opponendosi agli obiettivi del protagonista. Questo creerà correnti incrociate di emozioni che costringeranno i lettori a voltar pagina…
  2. È utile immaginare la “backstory” dell’antagonista (così come quella di tutti i personaggi), quel che gli è successo in precedenza, quel che lo ha reso così come è adesso. Questo lo renderà un personaggio più profondo e tridimensionale.
  3. È utile che l’antagonista sia in qualche modo affascinante; che possieda una grande intelligenza, ad esempio, o abbia successo in società. Questo sconcerterà il lettore, nel momento in cui l’antagonista metterà i bastoni tra le ruote al protagonista.

Quando ti concentri su questi aspetti del personaggio, fai caso alle emozioni che provi e magari annotale: questo ti aiuterà nella scrittura delle scene relative. Ricorda, inoltre, che l’antagonista ha molto a che fare con il tema della tua storia. In qualche modo, ne rappresenta una delle due metà.

Una storia è spesso una discussione tematica tra un eroe/eroina e un antagonista. A un livello elementare, l’eroe/eroina rappresenta una visione della vita e l’antagonista rappresenta la visione opposta. Ed è proprio attraverso la battaglia con l’antagonista che il protagonista cresce, si evolve, migliora.

È così anche nella vita. Se non incontrassimo nessun ostacolo sul nostro cammino, non cresceremmo mai. Per questo è fondamentale concentrarsi sugli ostacoli che il protagonista incontra nel suo viaggio!

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2 commenti a: Scrivere un romanzo: un buon antagonista fa la differenza

  1. Ciao Rita,
    effettivamente creare un antagonista affascinante, magari attraente, accattivante, diventa poi difficile fargli commettere quelle cattiverie per le quali il protagonista diventa l’eroe della storia.
    Sono alle prese con una trilogia dove l’antagonista è il cancro della società italiana: corruzione, criminalità, microcriminalità, ecc. Per quanto mi sforzi nel pensare di rendere questi personaggi affabili e piacenti, credo che l’impresa sia quasi impossibile. Tuttavia, nello scorrere degli eventi subentra una certa assuefazione alla convivenza con questo tipo di personaggi. Anche se la corruzione ha invaso il modo dei professionisti: commercialisti, avvocati, politici, nel renderli credibili con le loro azioni abiette diventa particolarmente complicato descriverli gentili e generosi.
    In ogni modo rivedrò il mio scritto nell’ottica di renderli più umani di quanto sono nella realtà.
    Grazie per l’opportunità e felice proseguimento
    Rosario

    • Molto interessante il suo commento, caro Rosario, grazie.
      Se corruzione e criminalità non presentassero dei vantaggi, non fossero utili a coloro che mettono in atto tali comportamenti… nessuno li metterebbe in atto. Pensi a questo, lavorando alla sua bella storia: quegli individui non sono necessariamente gentili e generosi; lo sono dal proprio punto di vista, perché convinti di essere nel giusto. Provi a calarsi nei loro panni… per quanto disgustoso possa essere, questo sforzo la aiuterà a dare maggior spessore alla sua storia, che già appare così profonda e importante.
      Buon lavoro!

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