Nelle ultime settimane i siti che si occupano di scrittura sono tornati a parlare di Babelcube, servizio di traduzione e distribuzione di libri in varie lingue — basato sul web e in auge almeno da un paio d’anni.
Sulla carta, è il caso di dirlo, è un’ottima idea: autore del libro e traduttore, messi in contatto dalla piattaforma, diventano partner nella creazione di un’edizione straniera del libro stesso; il traduttore lavora gratis, ma in compenso riceverà una percentuale consistente dei proventi delle vendite (fino al 55%).
Molti libri sono pubblicati in una sola lingua perché le traduzioni hanno costi di partenza. Su Babelcube, i traduttori vengono pagati con una partecipazione ai diritti d’autore: si tratta di una partnership.
La possibilità di aprirsi al mercato internazionale fa gola a molti di noi; soprattutto le lingue inglese e spagnola, diffusissime nel mondo, fanno sognare gli scrittori, i quali immaginano di poter accedere a un bacino di lettori molto più ampio. C’è anche da dire, però, che molto ampio è anche il numero dei libri pubblicati in quelle lingue, quindi la concorrenza è forte…
A noi verrebbe da dire che l’opzione Babelcube può essere interessante soprattutto per testi di non-fiction (manuali, ad esempio). Per libri che non siano dei romanzi; focalizzati sul contenuto, sulla chiarezza espositiva, più che su uno stile di scrittura dall’impronta fortemente letteraria. Perché la traduzione letteraria è una cosa delicata e laboriosa; e un traduttore disposto a lavorare gratis, affidandosi a proventi il cui importo non è per nulla garantito, potrebbe non essere avvezzo a cogliere le sfumature espressive e renderle efficacemente in un’altra lingua.
In ogni caso, è sempre opportuno far rivedere la traduzione da una terza persona, un editor madrelingua — non un correttore di bozze: un editor vero e proprio, in grado di verificare la correttezza, la chiarezza e la coesione del testo tradotto, ed effettuare le modifiche opportune.
Qualche link a proposito di Babelcube
- Su questa pagina trovate una spiegazione molto chiara, in italiano, di come funziona il servizio.
- Ne ha parlato anche Wired, evidenziando i pro e i contro del sistema.
- Qui trovate un articolo di qualche tempo fa che analizza efficacemente, dal punto di vista dei traduttori, il fenomeno del self-publishing.
- E infine, una voce fortemente critica.
Immagine di apertura: la Torre di Babele di Bruegel (Rpi Virtuell @ Flickr Creative Commons).
Qui c’è un sito tutto italiano e che funziona decisamente meglio:
http://www.traduzionelibri.it
Grazie della segnalazione. Sembra evidente che lei quantomeno collabori con il sito in questione. Buon lavoro!