Hai finito di scrivere il tuo libro e ti piacerebbe che qualcuno lo leggesse e ti desse un primo parere? Che evidenziasse i punti di forza e di debolezza del tuo inedito? Già… ma chi dovrebbe essere quel qualcuno? Sembra una domanda un po’ sciocca, ma in realtà non lo è, perché il tuo lettore, la tua lettrice-beta — la persona che leggerà il tuo libro prima di chiunque altro — non può essere scelta a casaccio.

I pareri esterni possono essere molto utili, naturalmente: ti consentiranno di valutare l’efficacia con la quale il tuo testo esprime quel che tu desideri esprima, e di comprendere se è in grado di suscitare l’interesse dei tuoi futuri lettori. Dunque, come scegliere la persona giusta a cui chiedere un parere?
A chi chiedere un parere? E perché proprio a quella persona?
Vai a caccia di lettori forti (sembra un’ovvietà, ma purtroppo non lo è). È totalmente inutile, se non dannoso, che tu dia in visione il tuo scritto a qualcuno che legge poco! Non basta che sia il tuo amico o la tua amica del cuore, non basta che conosca l’argomento del tuo libro a menadito: devi affidare il tuo inedito a una o più persone delle quali sai per certo che leggono parecchio, che leggono libri di generi diversi, che hanno buon gusto e che amano parlare di ciò che hanno appreso dalle loro letture.
Se fai parte di un circolo di lettura, e alcuni dei suoi membri ti colpiscono per i commenti che fanno sui libri che hanno letto, prova a vedere se sono interessati a leggere qualcosa di tuo. Fai lo stesso se segui un corso di scrittura creativa; e naturalmente, in questo caso, prendi in considerazione anche gli/ le insegnanti. Idem se fai parte di un gruppo di scrittura.
Non chiedere di leggere il tuo testo solo a persone che siano bendisposte nei tuoi riguardi a prescindere, e non chiederlo sempre alle stesse persone: evita di sovraccaricare gli amici, i parenti, i colleghi, e di ascoltare sempre le stesse voci. Inoltre, se la persona a cui chiedi di leggere il tuo testo è un altro scrittore o scrittrice, dichiarati disponibile a ricambiare il favore non appena se ne presenterà l’occasione… e fallo!

Importante: non chiedere a nessuno di leggere la prima bozza. Non sottoporla nemmeno alla tua mamma, a meno che tu non abbia effettuato una revisione accurata. Magari il tuo scritto è di buona qualità, ma gli errori di battitura e i problemi di stile indisporranno il tuo lettore-beta e gli impediranno di rendersene conto. Inoltre, il tempo altrui è prezioso!
Infine, prendi in considerazione la possibilità di rivolgerti a un editor professionista e/o di richiedere una valutazione professionale del tuo inedito. Sii disposto a retribuire l’editor giusto e adatto a te: ti dirà cose che i tuoi amici sono troppo gentili per dirti, e i suoi occhi sono addestrati a individuare eventuali problematiche nel tuo testo — e soprattutto, a dirti come correggerle.
Fare tesoro dei pareri ricevuti
Un buon lettore, che ti offre un parere utile e costruttivo, ti indica la direzione da prendere per migliorare il tuo testo; di certo non ti prospetta soluzioni strepitose, né ti propone di modificare personalmente la tua opera, né magari ti dice che è da buttare e devi riscriverla da capo. E neppure ti suggerisce uno o più metodi infallibili per trasformare il tuo libro in un best-seller. Un buon lettore, che ti offre un parere utile e costruttivo, ti stimola ponendoti le domande che dovresti porre a te stesso/a.
Vai a caccia delle opinioni ricorrenti. Se scrivi un racconto e lo fai leggere a cinque persone, e tutte e cinque sollevano questioni relative alla motivazione che indirizza le azioni del personaggio principale, è ovvio che devi rifletterci e fare qualcosa al riguardo. Idem se, per esempio, hai scritto un manuale e tutti e cinque i tuoi lettori-beta ti dicono che non è ben chiaro chi ne sia il destinatario. Se, invece, le cinque persone sollevano critiche su cinque aspetti diversi del tuo testo, può darsi che tu non abbia scelto le persone giuste…
Non sentirti sminuito/a quando ti viene rivolta una critica costruttiva. Non deprimerti! Scrivere è un lavoro e un impegno costante, che può durare per tutta la vita: quindi vai avanti piano, sano e lontano, e non mollare!
E vedrai che ascoltando pareri, più e più volte, affinerai nel tempo la tua capacità di auto-editarti: di correggersi da solo/a. Inizierai a comprendere per conto tuo, molto più velocemente e facilmente, se quel che hai scritto è di buona qualità — e come potresti ancora migliorarlo. Buon lavoro!
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Vorrei inviare il mio romanzo ” Tigre di carta ” per uina valutazione complessiva, come fare ?
Buongiorno, caro Mario. Può scriverci all’indirizzo info@scritturaatuttotondo.it
Grazie!