Impazza su Twitter la hashtag che campeggia nel titolo del post, #unlibroèunlibro — e che riguarda il fuoco della fiera contrapposizione tra libri di carta ed elettronici. Davvero dobbiamo ritrovarci a ripetere ancora una volta che il valore di un libro risiede nel suo contenuto più che nella forma (cartacea o digitale) attraverso la quale tale contenuto è veicolato?

Una differenza tra le due modalità effettivamente esiste, e non è che non conti, visto che riguarda percentuali e imposte. Date un’occhiata al sito unlibroeunoibro.org — una campagna di sensibilizzazione sulla “discriminazione” che il supporto digitale subisce, dal punto di vista fiscale, con l’applicazione dell’IVA al 22% a fronte del 4% applicato ai libri cartacei.
Per aderire alla campagna, occorre postare su Twitter una propria foto con il pollice verso il basso, usando la hashtag #unlibroèunlibro.
Se la questione vi sembra rilevante, andate di selfie 😉